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Il Monte Nebo è il luogo dove il profeta Mosè vide la Terra Santa, senza però entrarvi: «Poi Mosè salì dalle pianure di Moab sul monte Nebo, in vetta al Pisga, che è di fronte a Gerico. E il Signore gli mostrò tutto il paese... e gli disse: Questo è il paese per cui feci ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, questo giuramento: “Io lo darò ai tuoi discendenti”. Te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai. Mosè, servo del Signore, morì là nel paese di Moab, come il Signore aveva comandato. E il Signore lo seppellì nella valle, nel paese di Moab, di fronte a Bet-Peor; e nessuno fino a oggi sa dove sia la sua tomba» (Deuteronomio 34:1-6). Come testimoniano i monumenti esistenti che risalgono al IV secolo d.C., i nostri antenati hanno voluto onorare il profeta Mosè.
Il monte Nebo si trova a ovest della città di Madaba, si affaccia sulla foce del fiume Giordano e sulla città di Gerico. La Bibbia menziona il Monte Nebo e dice che il profeta Mosè salì dal deserto di Moab fino alla vetta del monte dove il Signore gli mostrò tutta la Terra Promessa e gli disse che non vi sarebbe entrato. Lì Mosè morì e fu seppellito nella valle del paese di Moab.
Come dimostrano i resti ancora oggi esistenti e come testimoniato dalla pellegrina galiziana Egeria durante la sua visita in Terra Santa nel 394 d.C., i nostri antenati hanno voluto onorare il profeta Mosè. Infatti, in sua memoria, furono eretti il Santuario del Profeta Mosè sul Monte Nebo e una piccola chiesa in cima alla montagna. L'intera area apparteneva all'Arcivescovado di Madaba.
Alla fine del V secolo, Pietro di Iberia, vescovo della Georgia, scrisse nei suoi appunti di pellegrinaggio che la gente della regione aveva edificato un grande tempio in onore del profeta Mosè.
Il santuario e la chiesa, così come tutto il Paese, furono danneggiati da eventi politici e militari e da alcuni terremoti: nel 551 un terremoto distrusse la chiesa che, ricostruita nel 597, fu nuovamente distrutta nel 1016 e nel 1033 da altri due terremoti. Nel 1217, un visitatore raccontò che, passando per il Monte Nebo, aveva incontrato lì alcuni cristiani. Successivamente, nell'anno 1564, un Frate Francescano andò a visitarla ma trovò soltanto un rudere abbandonato. Poi, nel 1932, il Monte Nebo divenne proprietà della Custodia di Terra Santa (Frati Francescani).
Dopo scavi, ricerche e studi, gli archeologi sono riusciti a ricostruire la storia di questo luogo sacro. Nel IV secolo d.C., dove ora si trova l’altare, c’erano tre costruzioni a volta e una serie di tombe decorate con mosaici. Su entrambi i lati c’erano due chiese nelle quali si celebravano i riti funebri. Il pavimento della parte sud era decorato con una grande croce, mentre la parte a nord, anch’essa ricoperta di mosaici, conteneva una fonte battesimale. Quest'opera d'arte fu realizzata dagli artisti Suhail, Qiam ed Elias nell'anno 531 d.C. Per quanto riguarda la chiesa a tre navate, fu costruita durante il vescovado di Sergio di Madaba nell'anno 597. Nel 608 venne aggiunta una piccola chiesa dedicata alla Vergine Maria, Madre di Dio.