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Nel I secolo, lo storico ebreo romano Giuseppe Flavio identificò lo straordinario sito di Machaerus (attualmente noto come Mukawir) come il castello di Erode Antipa, il governatore locale nominato dai Romani al tempo di Gesù. In questo castello fortificato, arroccato sulla cima di una collina che dominava la zona fortificata del Mar Morto e le lontane colline della Palestina, Erode imprigionò e uccise Giovanni Battista tramite decapitazione (Matteo 14,3-11).
Questo castello fu costruito da Alessandro Giano intorno al 90 a.C. e divenne una fortezza inespugnabile per respingere le invasioni dei Nabatei. Alessandro Giano era un discendente degli Asmonei, conosciuti nella Bibbia come Maccabei. Suo fratello Aristobulo, in una serie di invasioni e guerre, riconquistò molte delle città e delle terre che appartenevano a Israele, conquistando così le coste del Mar Mediterraneo da Haifa e il Monte Carmelo a Gaza e la Palestina meridionale fino ai confini con l'Egitto.
Il sito del castello domina tutta l’area circostante, da quell'altezza è infatti possibile vedere i due castelli costruiti da Erode il Grande: il primo sul Monte Fureidis, a sud di Betlemme, e il secondo sul Monte Iskandar, a nord di Gerico.
Il castello di Mukawir divenne il centro della resistenza asmonea contro il dominio romano. Quindi, nel 57 a.C., i Romani lo conquistarono e lo distrussero. Tuttavia, Erode il Grande lo ricostruì e ne fece un castello fortificato e un palazzo, sua dimora. Secondo lo storico Giuseppe Flavio, Erode imprigionò Giovanni Battista proprio in questo castello.
Il Dipartimento delle Antichità ha condotto scavi parziali nella chiesa bizantina all'inizio della strada che conduce al castello. Al suo interno sono stati scoperti un altare musivo danneggiato che, stando a quanto resta dell’iscrizione, sarebbe risalente all’anno 602- 603 d.C., e le rovine di altre due chiese.
I Frati Francescani, in collaborazione con il Dipartimento delle Antichità, hanno effettuato degli scavi nel castello di Mukawir nel corso dei quali è stato ritrovato il pezzo di mosaico più antico della Giordania che risale alla fine del I secolo a.C., cioè alla data di costruzione del castello.
Da quell'altezza, nelle notti limpide si possono facilmente scorgere le luci di Gerusalemme e di Gerico. Trovandosi distante dalle aree urbane, la tranquillità di questo luogo trasporta il visitatore nell'atmosfera dei tempi biblici. In effetti, ancora oggi, i pastori e le loro greggi trovano riparo nelle numerose grotte e caverne che circondano Mukawir. Guardando da Mukawir verso il Mar Morto, si ha la sensazione di essere in un altro mondo.