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Introduzione

UMM AL-JIMAL

Alla città di Umm al-Jimal venne attribuito questo nome in riferimento alla sua importante e strategica posizione geografica. La città, infatti, era una stazione di sosta che sorgeva lungo la rotta delle carovane dei cammelli, da qui il nome Umm al-Jimal (Madre dei Cammelli). A causa della scarsità di legname, Umm al-Jimal, come altri siti della regione, fu costruita utilizzando pietre laviche nere. Iscrizioni e tombe nabatee sono state trovate dentro e intorno alla città. Inoltre, nella zona, sono state scoperte in totale quindici chiese, la più antica delle quali è la Chiesa di Giuliano, che risale all'anno 345 d.C.

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Il I secolo a.C. ha rappresentato l'età d'oro per il piccolo regno fondato dalle tribù arabe nabatee nell'attuale Giordania meridionale. I confini del loro Regno si estendevano fino al sud dell’attuale Siria e le carovane nabatee percorrevano il deserto cariche di merci commerciali provenienti dal loro paese, dalla Penisola Arabica, forse anche dall'India, e raggiungevano l'Egitto, la Siria e la Persia. Era quindi necessario avere delle stazioni di sosta lungo le arterie principali, soprattutto in un deserto così ampio.

Quindi, i Nabatei stabilirono ad “Umm al-Jimal” una stazione di sosta per le carovane commerciali che viaggiavano tra Petra, la capitale del Regno, e il Levante. Secondi alcuni geografi, Umm al-Jimal era chiamata anticamente “Thania” ed era una piccola città che sorgeva in questa regione desertica. Inizialmente era un piccolo centro ma, con il fiorire dei commerci lungo la rotta Petra/Levante, Umm al-Jimal divenne sempre più importante.

Umm al-Jimal si trova nel cuore del deserto giordano, a 15 chilometri ad est della città di Mafraq, e vicino alla strada vecchia per Baghdad. La città fu costruita utilizzando pietre laviche nere provenienti dai numerosi vulcani presenti nella regione. Qui sono state rinvenute iscrizioni nabatee che però non menzionano il nome della città usato a quel tempo. Molte tombe nabatee sono state trovate anche fuori dalle mura, la maggior parte delle quali erano sepolture di famiglie nobili.

L'acqua è essenziale sempre e dovunque, specialmente nel deserto. Gli abitanti di Umm al-Jimal scavarono un pozzo presso ogni abitazione e costruirono grandi vasche e cisterne per la conservazione dell’acqua piovana in inverno. Alcuni di questi pozzi sono attivi ancora oggi. All'interno della città piazze e piazzali furono adibiti a luoghi di sosta per le carovane che percorrevano quella rotta. Per questo motivo, la città fu chiamata Umm al-Jimal (Madre dei Cammelli), per la sua funzione di stazione carovaniera dove i commercianti potevano ristorarsi prima di proseguire il viaggio.

Nell'anno 557 d.C., nella città di Umm al-Jimal, ebbe luogo un importante evento storico. Fu inaugurata la cattedrale della città e a quest’evento parteciparono delegazioni provenienti da varie diocesi limitrofe della Giordania, della Siria e della Palestina. In questo periodo Umm al-Jimal era all'apice della sua gloria. La mappa musiva di Madaba, datata intorno all'anno 565, otto anni dopo l'inaugurazione della cattedrale, menziona e raffigura la città di Umm al-Jimal e la sua cattedrale e altre città e centri importanti situati nel deserto giordano.

Ad Umm al-Jimal sono state ritrovate quindici chiese. Queste chiese sono la prova che, fin dalle sue origini, Umm al-Jimal era una prospera città cristiana e che la sua gente adorasse Gesù Cristo. Non stupisce che la città fosse un luogo di passaggio per decine di migliaia di persone e di carovane: le autorità ecclesiastiche, infatti, erano vicine spiritualmente ai Cristiani che, da ogni dove, arrivavano in città con le loro carovane. La chiesa più antica è la Chiesa di Giuliano, che risale all'anno 345.

In epoca bizantina l’accampamento militare fu trasformato in monastero. Come indica l’iscrizione che si trova lungo la circonferenza della torre nell’angolo sud-est dell’accampamento, il sito fu chiamato “Monastero”. La torre è una struttura di sei piani alta sedici metri e ciascuno dei suoi lati presenta una finestra con su inciso il nome di uno degli Arcangeli: Gabriele, Michele e Raffaele. Sul quarto lato, invece, appare il nome di Uriel, un Arcangelo leggendario. L’accampamento è formato da una struttura rettangolare su cui sorge una chiesa a tre navate e intorno alla chiesa c’è un cortile aperto circondato da uno o due file di stanze.

Tra le sue chiese più importanti c'è la chiesa occidentale situata vicino alla Porta di Commodo. L’ingresso principale è lungo circa ventiquattro metri e il cortile è largo circa ventidue metri e largo sedici. Accanto alla struttura ci sono due archi su cui sono incise due croci, due gallerie circondano la chiesa da nord a sud e tra la navata e le gallerie ci sono due file di archi.

Per quanto riguarda il resto delle chiese, alcune presentano un’unica grande sala mentre altre presentano al centro un cortile separato dalle gallerie laterali da file di archi.

A causa di fattori naturali e commerciali, la città di Umm al-Jimal fu distrutta e i suoi abitanti la abbandonarono. Il terribile terremoto del 746 e il cambiamento radicale delle rotte commerciali furono due delle ragioni principali che portarono al declino economico e architettonico di Umm al-Jimal, pertanto la città cadde nell’oblio. Le carovane cominciarono a passare lontano dalla città e col tempo nessuno seppe più cosa si nascondesse tra le rovine, se non alcuni Beduini e alcuni cercatori d’oro e di tesori.

Umm al-Jimal fu dimenticata mentre altre città sorsero e fiorirono. Ciononostante, la gloria passata di Umm al-Jimal viene narrata attraverso i suoi reperti e si può scorgere ancora la sua bellezza da ciò che resta dei monumenti cristiani.

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